Il monitoraggio sanitario "SPoTT" sull'inceneritore svela... una bufala!

26 Febbraio 2025 - Tempo di lettura: 2 minuti

In maniera molto poco appariscente (chissà perché?) alcuni organi di informazione meno noti hanno dato la notizia secondo cui lo studio sanitario sull'inceneritore di Torino (denominato "Programma SPoTT") rivela metalli nel sangue, ma l'imputato sarebbe il traffico auto. Ma è proprio vero? Ovviamente no.

In realtà che l'inceneritore con questo studio fosse assolto da ogni colpa, era stato dettagliatamente previsto già nel 2013. Scomodando Nostradamus? No, semplicemente  per via di come è stato costruito lo studio SPoTT.

Rimandiamo all'articolo del dott. Carlo Proietti per le spiegazioni dettagliate, ma la sostanza in parole povere è che, tramite un giochino statistico e matematico, lo studio conclude che "non si può dimostrare che ci sia un aumento", ma non certifica assolutamente se l'aumento di veleni nel sangue c'è stato o no. Attenzione alle parole: semplicemente dice che "non si può dimostrare"!

Qual'è il trucco? per fare un esempio banale, è come se cercassimo se c'è ghiaia in un mucchio di sabbia, usando come setaccio una rete da giardino: ovviamente la ghiaia passerebbe oltre il setaccio, che alla fine del test sarebbe vuoto, semplicemente perchè ha le maglie troppo larghe. Possiamo dire che non c'è ghiaia nella sabbia? No, possiamo solo dire che il nostro test non l'ha dimostrato...

La stessa cosa, si evince dall'articolo di Proietti, vale per lo studio ASL-ARPA sulle emissioni dell'inceneritore, solo che il "setaccio" in questo caso è di tipo matematico-statistico.

Quindi inceneritore assolto? a quanto pare decisamente no, anche perché altri studi indipendenti fatti con criteri meno artefatti (e soprattutto per avere risposte chiare e non nebulose) dicono tutt'altro... ovvero che dopo l'accensione dell'inceneritore nel 2013 ci sono stati forti aumenti di della contaminazione della popolazione a causa di metalli pesanti.